Superati i quarant’anni, sia pur con molta cautela, ho iniziato a capovolgere la mia personalissima piramide alimentare che, all’epoca, era basata e costituita prevalentemente da carboidrati provenienti da pasta e dolci; poche proteine e quasi assenza di frutta e verdura.
Poi, per fortuna non per motivi di salute, ho smesso di fumare e la prima conseguenza fu mettere su una decina di chili in pochi mesi; di qui la svolta: ripeto, con molta attenzione e cautela, iniziai a mangiare anche verdure e frutta e, soprattutto, a diminuire la quantità di pasta e dolci (all’epoca che fu, dopo aver cenato con una confezione di pasta, concludevo il giro con pane e Nutella, roba da tremila calorie al giorno).
Oggi, anzi stasera, però, me ne sono fregato: mezzo pacco di bucatini e amatriciana, fatta col guanciale di Norcia, quello buono che qua al Nord è come fosse di contrabbando perché non si trova.
Riflettevo sul fatto che, forse vivrò un giorno di meno, ma chi se ne frega: almeno morirò contento.
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