Quando entro in uno studio medico, mi rendo conto che esistono pareti, soffitti e orizzonti lontani, invisibili ad occhio nudo.
Quando entro in uno studio medico, mi rendo conto che esistono pareti, soffitti e orizzonti lontani, invisibili ad occhio nudo.
E profondi oceani… inconsci.
Mi fa sorridere il senso di disagio che colpisce tre, quattro, cinque adulti che si trovano, da perfetti sconosciuti, in un ambiente del genere; le sale d’attesa sono un concentrato di ansie, paure, timori, solitudini, in una parola, di vita.
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