Per tanto tempo ho atteso, nella speranza che qualcosa cambiasse, e tornasse in uno spazio di normalità, quell’anomala normalità condivisa da anni; ho rinunciato, mi sono morso lingua, e altro, legato mani, chiuso occhi.
Poi, così di colpo, ho cambiato radicalmente atteggiamento, respingendo i tentativi di ritorno, e, anzi, cedendo a lusinghe, giocando a un gioco del quale non ricordavo più le regole.
Ma poi m’è tornata la memoria.
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