Che confusione! Sarà perché …

Bisogna imparare a godere a pieno ed in profondità dei bei momenti, di quelli che sembrano scontati, ma non lo sono neanche per niente.
Capita spesso che, presi dalla vita, non ci si renda conto di avere sotto gli occhi un panorama spettacolare, di gustare una prelibatezza, di ascoltare musica che incanta, di percepire un profumo che ricorda momenti di poesia, di sentire il calore di una mano.
I sensi, il nostro punto di connessione col mondo fatto di materia; sarebbe auspicabile, invece, riuscire ad andare oltre il dato sensoriale delle cose, e provare, nei limiti delle proprie sensibilità, ad arrivare ad una forma di momentanea, solo momentanea è ovvio, stasi dei sensi, accendendo, pertanto, tutto ciò è extrasensoriale e connessione con un mondo dove non c’è materia, ma solo sensibilità, un mondo universale; un passaggio che gli orientali potrebbero definire cosmico, ma che, nel mio piccolo, mi piace definire semplicemente umano, l’altra faccia del senso dell’uomo.

Sarà che, almeno negli ultimi mesi, la vita mi sta regalando almeno una bastonata al giorno, non richiesta, né, tanto meno, consapevolmente attesa; sarà che gli anni passano e le cose importanti diminuiscono per numero, poiché la mente e le valutazioni virano inevitabilmente sulla qualità del sentito, più che sulla pila di cose fatte; sarà che sto scontando una profonda stanchezza interiore; sarà che mi sono letteralmente rotto le palle delle idiozie e delle indecisioni altrui; sarà che ho capito che quelli come me portano con sé anche pesi che non hanno generato; sarà tante cose che non so, e alcune che conosco, e tanto mi basta.

Provo a cambiare strategia di vita, e a trascorrere un mese in un’ora.

Chissà che non cambi qualcosa, e che riesca ad ampliare il tempo, il mio tempo.

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