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Credo che affidarsi ad un altro, intendo nel senso più ampio del termine, sia una delle sensazioni più gratificanti che si possano provare. Affidarsi ad un altro dà un senso di completezza, di pienezza di sé che si realizza attraverso la “cura” dell’altro. Mi sono affidato diverse volte alla “cura” dell’altro, ma ci ho sempre…
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“Ciao come stai?” “Benissimo!” Diffido di chi mi risponde così. PS: ore 12.17: Io sto benissimo. ore 12.30: sto uno schifo, lo ammetto.
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Nel viaggio della vita c’è chi arriva prima, chi si ferma, chi va oltre, chi non parte proprio.
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Premetto che trovo vergognoso che chi lavora presso un call center abbia diritti pari a zero, garanzie pari a zero, turni da cinese e stipendio da mozambicano. Di certo l’esplosione del fenomeno dei call center per operazioni di marketing telefonico significa che qualche ritorno in termini economici deve pur esserci; ma quanto rompono i coglioni!…
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Lavoro da venticinque anni e ne ho viste di ogni genere. In questi cinque lustri, la classe dirigente è cambiata, molto cambiata. Venticinque anni fa, molti avevano un grande preparazione generale, sia culturale che professionale; oggi, la cultura è un accessorio, la superficialità lo standard. Povera Italia, in mano a quattro pecorari espressione di un…
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Stamattina, recandomi al lavoro, ho incontrato, a pochi metri dalla sede in cui lavoro, due colleghi che conosco da anni. Di loro mi ha stupito lo sguardo: perso, nullo, vuoto, neutro. Camminavano senza vibrazioni, in apparente assenza di vita, come sospinti dal vento; due zombie. < p Spero di non ridurmi così.
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Non solo a me, ma a tutto l’umano genere, è capitato che la vita abbia messo davanti al proprio cammino un variegato ventaglio di scelte: destra, sinistra, centro, sopra, sotto. Qual è la direzione migliore? E poi, scelta la direzione, è la migliore per me o per altri? Chiaramente, ho fatto tante scelte; a volte…
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… la legna non scoppietta più, la fiamma lascia il posto alla brace, il calore si attenua, la stanza di raffredda…
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Se l’esperienza si potesse misurare con i calci presi nel sedere, non mi basterebbero tutti i container del porto di Gioia Tauro per tenerla tutta.
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Dire “devo ritrovare me stesso” è una gran cazzata anche perché io sono più me stesso quando mi perdo che non quando mi ritrovo.
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Mi guardo allo specchio. Vedo che i capelli bianchi aumentano di numero. Mi sento meglio perché oggi sono più consapevole di ieri.
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Ho paura dei sentimenti.
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Non sopporto le attese ma mi rendo conto che nella vita o sai attendere o diventi matto.